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PRODOTTI REGIONALI: Il Melone del Delta Polesano

Il melone è un frutto originario dell’Asia Centrale e Occidentale, importato nell’area mediterranea solo in epoca tardo imperiale romana. In Italia si sta riscontrando un progressivo aumento delle superfici interessate da questa coltura, che vede la Sicilia come regione maggiormente interessata con oltre un quarto della produzione nazionale, seguita da Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Veneto. In quest'ultima regione, l’area del Delta Polesano è particolarmente indicata per la coltivazione di questo frutto e, date le sue caratteristiche pedoclimatiche, permette di ottenere prodotti di qualità sempre più apprezzati dai consumatori. Qui la coltivazione ha avuto inizio all’inizio del Novecento, anche se lo sviluppo maggiore si è avuto dagli anni ’70 del secolo scorso, soprattutto seguendo la scia dei coltivatori ferraresi che avevano iniziato e produrre e commercializzare consistenti quantità di meloni di ottima qualità.


Si tratta di melone (Cocumis melo) ottenuto dalle varietà del tipo reticulatus a buccia con retatura e tipo cantalupensis, a buccia liscia, coltivate in terreni idonei con tecniche non intensive. L‘area tipica per l’ottenimento del “Melone del Delta Polesano” comprende il cono orientale estremo della pianura polesana formato dai detriti e dai riporti del fiume Po e da successive opere di bonifica, che hanno reso possibile la coltivazione.

E’ interessato il territorio compreso nei seguenti comuni: Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Papozze, Pettorazza Grimani, Porto Viro, Taglio di Po e Porto Tolle. La produzione è, comunque, concentrata soprattutto nei comuni di Porto Tolle, Taglio di Po ed Adria.

Essendosi l’uso di questi (meloni) fatto più frequente di giorno, vediamo che l’uomo non contentandosi d’un solo o due meloni in tavola, ne vuole dozzine sia per dubbio di non affrontare li buoni, sia per l’avidità con la quale si mangiano, perloché gli ortolani si sono ingegnati di esserne più abbondanti” (V. Tanara, L‘Economia del cittadino in villa. 1761). Stando all’inchiesta agraria relativa al Polesine, la coltivazione dei meloni e delle angurie ha conosciuto nel secolo scorso un sensibile incremento, tanto che “oltre il consumo locale se ne fa una discreta esportazione. Più proprietari assegnano alla coltura di tali prodotti qualche ettaro di terreno che danno a lavorare a metà utile”.

I terreni idonei per la sua coltivazione sono franco-argillosi e franco-limosi, tipici dell’area di coltivazione, caratterizzati da un pH neutro-alcalino ed una salinità elevata che deriva dalla pedogenesi del suolo. Esiste un legame stretto tra il territorio del Delta del Po e le caratteristiche organolettiche del melone del Delta. Il terreno, la sua leggera salinità, la vicinanza del mare con le sue brezze, strutture aggregate ed organizzate per la produzione, la raccolta, la conservazione e la commercializzazione, rappresentano la filiera lungo la quale produttori sapienti sono in grado di offrire un prodotto, oggi, ricercato e desiderato dai più importanti mercati nazionali ed esteri. Il melone, inoltre, è importante per le proprietà nutrizionali, è infatti ricco di betacarotene, ovvero vitamina A, ma anche di vitamina B, C e PP, il tutto con un basso contenuto calorico.

I meloni sono come le donne, non ci sono vie di mezzo, o sono buoni e saporiti, o non lo sono”. Così recita un detto polesano. I meloni del Delta sono proprio buoni e saporiti, dal sapore tipico, molto dolci ma con un retrogusto salino.


Il “Melone del Delta Polesano”, all’atto dell’immissione al consumo, deve avere le seguenti caratteristiche: epicarpo liscio o retato con buccia sottile di colore verdastro-giallino, a forma sferica di dimensioni medio grosse con solcature quasi inesistenti, le dimensioni della circonferenza devono variare dai 30 ai 45 cm, con sapore dolce aromatico. Il colore della polpa varia da un colore salmone “carico” ad un arancio brillante a seconda della tipologia. Tale prodotto della terra è inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali della Regione Veneto ed è reperibile da maggio ad agosto, soprattutto presso i mercati al dettaglio della zona (Rosolina) e delle limitrofe aree di Padova e Venezia.